Biosicurezza

Le misure di Biosicurezza hanno lo scopo di tenere lontane le malattie dai gruppi di animali o a limitare la diffusione di una malattia in una popolazione animale. L’obiettivo di questo sottoprogetto mira a trovare nuove strategie per rendere gli animali refrattari all’infezione virale, per potenziarne le risorse immunitarie e per individuare nuovi inibitori capaci di evitare la diffusione dei retrovirus suini nel paziente umano.

Le malattie infettive, in particolare quelle sostenute da virus, hanno delle implicazioni molto rilevanti nell’allevamento del maiale. L’elevato numero di soggetti presenti negli allevamenti crea le condizioni per una facile e rapida diffusione degli agenti infettivi, con pesanti ripercussioni sia sul versante economico sia  su quello del benessere degli animali allevati.

Esistono inoltre alcune malattie che pongono problemi per la salute pubblica, poiché i virus che le provocano possono essere trasmessi anche all’uomo. Tra questi ultimi possiamo ricordare alcuni ceppi di virus influenzale (H1N1) che hanno generato epidemie anche negli ultimi anni.

Un ulteriore timore nasce dalla possibile presenza di virus latenti o di infezioni non manifeste in animali che possono essere utilizzati come donatori di organi o di tessuti per la cura delle malattie nell’uomo. Esiste il timore che in queste condizioni anche alcuni virus difficilmente rilevabili e apparentemente non patogeni, come alcuni retrovirus, possano trasmettersi al paziente che riceve il trapianto e provocare un’infezione conclamata.

Un approccio interessante per ostacolare la replicazione dei virus all’interno delle cellule infettate è quello basato sul processo di interferenza ad RNA, nel quale piccole molecole di RNA a doppia elica (siRNA o “short interfering RNA”) sono in grado di impedire l’espressione dei geni a cui sono complementari. Quello che sembrava un limitato fenomeno osservato da principio in alcuni invertebrati, si è rivelato essere un importante meccanismo per regolare la funzione dei geni ed una delle strategie con cui, in natura, gli organismi e i virus combattono la loro battaglia.

L' immagine rappresenta il processo di Short Interfering RNA

La Biosicurezza è un SottoObiettivo del Programma Superpig, da cui ci si attende l’identificazione di nuove molecole con effetto antivirale che possano bloccare virus in particolare quelli che potrebbero causare delle zoonosi come i virus dell’epatite o quelli influenzali ma anche i retrovirus endogeni (PERV) al cui rischio sarebbero potenzialmente esposti i pazienti trapiantati con organi di maiale. Di interesse zootecnico sono anche virus che causano malattie che provocano danni economici ingenti e tra queste la PRRS è la principale. Si identificheranno sequenze di siRNA in grado di bloccare la replicazione del virus e di vettori che esprimono queste sequenze da inserire nel genoma del suino in modo da renderlo resistente alla malattia. Nella prima fase l’inibizione verrà testata in vitro. Si svilupperanno anche dei test di infettività in vitro e diagnostici per i virus più comuni che potranno essere utilizzati per rilevare l’infettività anche sull’uomo e per valutare la risposta immunitaria. Verrà costituita una banca dati per le varianti virali identificate. Lo studio dei meccanismi di resistenza e di contrasto della diffusione delle malattie virali presenta prospettive interessanti in diversi settori. In primo luogo la messa a punto di farmaci e modelli di resistenza all’infezione virali interessa il settore farmacologico e della produzione dei vaccini. Anche se la ricaduta prevista di questa attività è rivolta a garantire la sicurezza per la salute umana dei suini impiegati come donatori di materiali biologici, riflessi interessanti possono riguardare la sanità degli allevamenti suini in campo zootecnico e la salute pubblica in senso lato, qualora si determinino meccanismi di resistenza a malattie trasmissibili dall’animale all’uomo (zoonosi) quali ad esempio i casi di influenza H1N1 e nella variante suina di epatite E.

Tali attività di ricerca sono portate avanti dai ricercatori del Centro Ricerche Biotecnologiche - Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Lombardia e l’Emilia Romagna e dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR. 

 Responsabile di questo sottoprogetto è il Dr. Franco Lucchini
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Centro Ricerche Biotecnologiche
Università Cattolica del Sacro Cuore
Facoltà di Agraria – sede di Cremona
Con la collaborazione di IZSLER e dell'Istituto di Genetica Molecolare del CNR.